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Riparazione Commodore 16

Ecco un altro articolo di retrocomputer: la riparazione di un Commodore 16. Spulciando Facebook Marketplace, mi ha colpito questa inserzione relativa ad un Commodore 16 usato, non funzionante. Il prezzo era buono, proprio perché il computer aveva dei problemi. A detta del venditore, l’alimentatore era danneggiato: lui non riusciva a ripararlo, per cui vendeva il Commodore 16, con i suoi accessori, a basso prezzo.

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Ho quindi deciso di acquistare il lotto composto da: Commodore 16 con alimentatore da riparare, joystick originale, cassette con giochi e lettore di cassette Datassette 1531. Quando ho ricevuto il Commodore, mi sono messo subito a lavorare. Il computer si presentava molto bene, anche se era decisamente sporco. L’alimentatore era smontato: è stato sufficiente rimontarlo per farlo funzionare. Purtroppo, però, il Commodore 16 non funzionava!

Breve storia del C16

Il Commodore 16 è stato commercializzato dalla CBM (Commodore Business Machines Inc.) nel 1984. Era l’alternativa economica del Commodore 64, di cui parlerò in un altro articolo e su cui ho fatto parecchi esperimenti.

Si può effettivamente notare l’economicità del computer da alcune soluzioni circuitali adottate:

  • l’assenza di un chip SID (chip audio);
  • una minore quantità di RAM rispetto al C64 (16kB RAM totali, di cui 12277 liberi all’accensione);
  • un alimentatore lineare di potenza inadeguata, con resistore R10 di aiuto e mancanza di condensatori di filtro.

Il C16 utilizzava una CPU siglata MOS 7501 che, successivamente, era stata aggiornata con la più recente MOS 8501 (quella presente nel computer che ho riparato). Purtroppo, il Commodore 16 non ha incontrato il favore del pubblico, tanto che la produzione cessò lo stesso anno.

Riparazione del Commodore 16

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Tornando alla riparazione, ho aperto lo chassis del Commodore e ho smontato tutti i componenti interni. Mi sono reso conto che il fusibile sulla scheda madre era interrotto. Non avendo fusibili di quella dimensione (6,3×32), ho utilizzato un fusibile 5×20, dello stesso amperaggio di quello originale. Ho anche inserito un condensatore di filtro, dato che mi sono reso conto che l’alimentatore sulla scheda madre ne era sprovvisto.

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Con questi semplici interventi, la riparazione del Commodore 16 è andata a buon fine ed il computer ha iniziato subito a funzionare. Mi sono quindi dedicato alla pulizia completa dello chassis e della tastiera.

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Recapping del Commodore 16

Ho eseguito un recapping completo del Commodore 16. Ho sostituito tutti i condensatori elettrolitici: sia quelli dell’alimentatore che quelli della scheda madre. Infatti, i condensatori elettrolitici tendono a degradarsi con il passare del tempo: aumentano le perdite, la capacità tende ad andare fuori tolleranza ed alcuni condensatori vanno anche in corto circuito.

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Oltre alla sostituzione dei condensatori già presenti sulla scheda madre, ho anche aggiunto un paio di condensatori che erano, a mio parere, mancanti. Il primo (in alto a destra nella foto) l’ho montato all’ingresso del regolatore di tensione lineare uA7805, in modo da sopperire ad eventuali sbalzi di tensione. E’ un condensatore da 1000uF, minimo 25V, nel mio caso 50V. Ho inserito il secondo condensatore all’uscita del regolatore, sulla linea dei 5V (si vede in alto a sinistra nella foto). Il valore del secondo condensatore è 220uF, minimo 16V: ne ho utilizzato uno da 25V.

Relativamente ai condensatori originali, ho apportato alcune modifiche (facoltative):

  • C2, inizialmente da 47uF, ora è da 220uF, minimo 16V;
  • C3, inizialmente da 10uF, ora è da 100uF, minimo 16V;
  • C4, inizialmente da 10uF, ora è da 100uF, minimo 16V.

Questa modifica serve per aumentare l’immunità del computer ad eventuali repentini cali di tensione.

Attenzione! I condensatori sono polarizzati, significa che non bisogna invertire il polo positivo con il negativo!

Protezione del Commodore 16 dai transienti di tensione

Infine ho protetto la scheda madre e l’alimentatore esterno con alcuni transil (sulle linee a corrente continua 9V e 5V) e con un varistore sul primario del trasformatore 230Vca. Il transil prima del regolatore è un 1.5KE15A. Quello dopo il regolatore, sulla linea dei 5V, è un P6KE6V8A. Anche in questo caso, bisogna prestare attenzione! I transil sono polarizzati, quindi vanno saldati con l’orientamento corretto! Il varistore sul primario del trasformatore a 230V è un SIOV S10K250.

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I transil e il varistore hanno il compito di proteggere il Commodore 16 da sovratensioni e transienti di tensione.

Dopo tutti questi interventi di riparazione e restauro, il Commodore 16 è pronto per funzionare per altri 40 anni!

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Documentazione

A corredo del presente articolo, allego anche il Commodore 16 Service Manual. E’ un manuale tecnico utile per capire il funzionamento dei circuiti del Commodore 16 e può essere comodo per effettuare le riparazioni.

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8 Commenti

  1. Ciao Amedeo
    Complimenti per questa guida e grazie per la passione che ci metti.
    Mi sto accingendo a restaurare un commodore 16 preso usato.Volevo chiederti i componenti (aggiuntivi) che hai usato nel tuo descritti in questa guida e i valori. Grazie in anticipo

  2. Ciao Sebastiano e grazie per il commento!
    Approfittando della tua segnalazione, ho provveduto a modificare l’articolo, includendo i componenti anche nel testo.
    Ecco l’elenco dei componenti aggiuntivi.
    Varistore sul primario del trasformatore 230V:
    SIOV S10K250
    Transil ropo il regolatore (sulla linea 5V):
    P6KE6V8A
    Transil prima del regolatore:
    1.5KE15A
    Condensatore sulla linea dei 5V:
    220uF minimo 16V, nel mio caso 25V
    Condensatore prima del regolatore:
    1000uF minimo 25V, nel mio caso 50V
    A presto!

  3. Ciao Amedeo,
    Sono riuscito a trovare una persona che mi farà il Recap del C16 ma dovrei spiegargli nel dettaglio dove piazzare i componenti aggiuntivi che hai usato per la tua “mod”, i due condensatori e i transil. I condensatore da 220uF è piazzato in corrispondenza di 2 pad vuoti li nella zona ma sono collegati proprio li passanti o come, il positivo nel pad superiore lato connettori?
    Il condensatore da 1000uF invece mi sembra radiale (non assiale come per i C64) ma a parte questo il positivo è collegato su quei 3 pad a destra tutti insieme e il negativo dove?
    Per i transil invece tagli la line IN a sinistra prima del regolatore e fai un ponte con 1.5KE15A (positivo lato scheda, negativo lato regolatore) e poi tagli la linea OUT a destra del regolatore e fai un ponte con P6KE6V8A (positivo lato regolatore, negativo lato scheda), non capisco dalla foto se la linea al centro del regolatore rimane intatta?
    Per il trasformatore invece ne uso uno non originale a 9V stabilizzato con poli invertiti, posso continuarlo a usare o la mod prevede che si debba per forza usare la modifica anche sul traformatore originale?
    Nel caso riesci a fare delle foto più dettagliate? grazie mille e complimenti anche per il canale youtube!

  4. Ciao Nicola. Grazie per i complimenti. La modifica non è invasiva: non ci sono piste da tagliare né fori da praticare. I condensatori da 220uF sono messi in corrispondenza dei pad vuoti, sfruttando i fori esistenti (che si aprono aspirando lo stagno, qualora fossero chiusi). Il 1000 uF è radiale, perché già lo avevo così. Puoi usare anche uno assiale, se preferisci. Il negativo è a massa, mentre il positivo è all’ingresso di alimentazione del regolatore di tensione 7805. Per i transil, sono in parallelo alle linee di alimentazione, senza tagliare nulla. Sono collegati ai piedini del regolatore, in parallelo. Presta attenzione alle fasce bianche sui transil, dato che sono polarizzati. Attenzione! Se il tuo tecnico è esperto, sa come installare le modifiche! L’articolo è un po’ tecnico, ma, se uno sa cosa sta facendo, le istruzioni sono chiare. Non prendere un tecnico improvvisato, altrimenti corri il rischio di far danni! Il trasformatore stabilizzato, come dici tu, va bene. Le modifiche, che suggerisco in questo articolo, servono per proteggere maggiormente il C16 e vanno bene sia per alimentatori originali che di concorrenza. PS: non mi pare di avere foto più dettagliate. In genere, pubblico già quelle venute meglio.

  5. Grazie Amedeo per aver aggiornato le immagini, ora si capisce bene dove e come intervenire, rettifico il mio commento precedente dicendo quindi che il condensatore da 1000uF ha il NEGATIVO collegato su quei 3 pad a destra e il positivo in pratica saldato sul portafusibile in uscita come chiaramente ora si vede dalle nuove immagini.
    Aggiungerei per completezza che il condensatore da 220uF aggiuntivo in alto a sinistra affianco al 555 va inserito con il positivo in alto, esattamente come il C2 che si vede bene nella foto.
    A proposito di C2, degli schemi e sul mio C16 questo condensatore è da 47uF mentre dalle foto del tuo recap mi sembra di vedere che sia da 220uF, mi sbaglio? va bene lo stesso?

  6. Ciao Nicola. Per studiare il recap e il posizionamento dei transil, sono partito dagli schemi presenti nel service manual, che trovi qui: https://www.valoroso.it/wp-content/uploads/Commodore-16-service-manual.pdf
    Puoi notare che il condensatore C2 è posto appena dopo l’uscita del regolatore di tensione. 47uF è un po’ poco, considerando gli assorbimenti in gioco. Per questo, ho incrementato il valore a 220uF. Stesso discorso vale per C3 e C4, ora da 100uF. Queste modifiche sono facoltative, si possono conservare anche i valori originali.

  7. Buonasera Amedeo,
    sono iscritto al canale e ti seguo sempre volentieri, io ho un c16 con schermo nero.
    Non sono esperto elettronico e non ho un oscilloscopio, vorrei sapere come posso testare (senza un muletto) Ted,pla, CPU…un tester però lo ho 🙂
    Grazie e complimenti per i tuoi video e la tua chiarezza!
    Leonardo

  8. Buonasera. Grazie mille! In realtà, un tester potrebbe non bastare. Col tester può vedere se arriva la tensione di alimentazione ai vari chip. A partire dagli schemi elettrici, che trova in fondo alla pagina del C16 della mia collezione (https://www.valoroso.it/commodore-16-computer/) si devono seguire i segnali e i clock. Un oscilloscopio oppure un frequenzimetro possono aiutare. Comunque, avere un computer funzionante per scambiare i chip, aiuta a risparmiare ore e ore di lavoro!

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